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우리겨레가 나아갈 길

Tomorrow of our People

교황님 말씀; "오늘날 초대교회 시대보다 훨씬 더 많은 신자들이 이 순간에도 박해로 순교하고 있는데,,,,,!."

글 :  몬시뇰

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 우리 모두, 지금 박해의 현장, 박해의 형장에 살고 있음을 한시라도 잊지 맙시다.
 
 
교황 프란치스코 성하께서는 어제 부활 후 첫 월요일에,
 
"오늘날 세계 각처에서 수많신자들이,
 
초대교회 때보다도 훨씬 더 많은 신자들이 순교하고 있는데도,
 
현대 세계국제적인 허다한 단체들이 속수무책으로 수수방관하고 있다" 
 
고 개탄하시며, 우리 모두가 힘을 모아 함께 노력하며,
 
간곡한 기도를 바치자고 당부하셨읍니다.
 
천주교 신자라는 이유만으로, 처형되고, 유배되고, 살해되고,,,,!
 
우리 모두, 지금 박해의 현장, 박해의 형장에 살고 있음을 한시라도 잊지 맙시다.
 
 
-Msgr. Byon
 
 
 <참고 기사>
 
 
«Più martiri oggi che nei primi secoli
Un crimine, il mondo non resti inerte»
«I cristiani perseguitati nel mondo sono i nostri martiri di oggi e sono tanti, possiamo dire che siano più numerosi che i primi secoli. Auspico che la comunità internazionale non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine, che costituisce una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari. Auspico veramente che la comunità internazionale non volga lo sguardo da un'altra parte».
 
Al Regina Coeli nel lunedì dell’Angelo il Papa è tornato sul tema che ha accompagnato i suoi interventi lungo tutta la Settimana Santa e anche nella domenica di Pasqua: «Deve continuare da parte di tutti – ha detto Francesco dopo la preghiera mariana davanti a migliaia di pellegrini in piazza san Pietro – il cammino spirituale di preghiera intensa, di partecipazione concreta e di aiuto tangibile in difesa e protezione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, perseguitati, esiliati, uccisi, decapitati per il solo fatto di essere cristiani».Raccomandando «vivere più intensamente questo periodo» di «leggere ogni giorno un brano del Vangelo in cui si parla dell'evento della Risurrezione»
 
il Papa aveva svolto la sua riflessione sul senso della Pasqua e aveva invitato a ripetere più volte con lui «Cristo è risorto» e a immedesimarsi nei sentimenti di gioia di Maria echeggiati nella preghiera di mezzogiorno che fino a Pentecoste sostituisce l’Angelus: «. In realtà, la nostra gioia è un riflesso della gioia di Maria, perché è Lei che ha custodito e custodisce con fede gli eventi di Gesù. Recitiamo dunque questa preghiera con la commozione dei figli che sono felici perché la loro Madre è felice». da www. avvenire -
 
2015-04-06 Radio Vaticana
Un “crimine inaccettabile”, spero vivamente che “la comunità internazionale “non rivolga lo sguardo da un’altra parte”. Al Regina Coeli del Lunedì dell’Angelo, Papa Francesco è tornato a chiedere agli Stati un maggiore coinvolgimento in difesa dei cristiani perseguitati. A tutta la Chiesa, poi, l’esortazione a portare ovunque la gioia della Risurrezione, con i fatti più che con le parole. Il servizio di Alessandro De Carolis:
“Silenzio complice” lo aveva definito sommessamente al Colosseo, coinvolgendo tutti, attraverso la Passione di Cristo, nello strazio causato dalla spietata caccia all’uomo anticristiana scatenata in troppe parti del mondo. Al Regina Coeli, il giorno dopo Pasqua, il grido di Francesco è di nuovo alto, stavolta per scuotere da un generale immobilismo chi potrebbe fare qualcosa per proteggere i cristiani perseguitati.
Nessuna inerzia
L’occasione, ai saluti che chiudono la preghiera mariana, la offre al Papa la presenza in Piazza San Pietro del Movimento “Shalom“, giunto – ricorda – “all’ultima tappa della staffetta solidale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle persecuzioni dei cristiani nel mondo”:
“Loro sono i nostri martiri di oggi e sono tanti; possiamo dire che siano più numerosi che nei primi secoli. Auspico che la comunità internazionale non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine, che costituisce una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari. Auspico veramente che la comunità internazionale non rivolga lo sguardo da un’altra parte”.
Più con la vita che con le parole
L’appello del Papa conclude una riflessione incentrata prima del Regina Coeli sulla speranza della Risurrezione, che nasce dal sepolcro vuoto della mattina di Pasqua e che riparte, sottolinea, dalla “periferia” della Galilea. Francesco chiede per tre volte alla folla sotto la sua finestra di ripetere la madre di tutte le notizie, “Cristo è Risorto”. Annuncio, soggiunge, che “dovrebbe trasparire sul nostro volto, nei nostri sentimenti e atteggiamenti, nel modo in cui trattiamo gli altri”:
“Noi annunciamo la risurrezione di Cristo quando la sua luce rischiara i momenti bui della nostra esistenza e possiamo condividerla con gli altri; quando sappiamo sorridere con chi sorride e piangere con chi piange; quando camminiamo accanto a  chi è triste e rischia di perdere la speranza; quando raccontiamo la nostra esperienza di fede a chi è alla ricerca di senso e di felicità”.
Sette giorni, un “unico giorno”
Nell’augurare una settimana all’insegna della “gioia della Risurrezione – e nel rinnovare l’invito a leggere ogni giorno un brano legato a questo evento cardine del cristianesimo – Francesco termina richiamando l’attenzione sul fatto che la liturgia considera l’Ottava di Pasqua come “un unico giorno”, perché – spiega – la grazia del mistero “si imprima nel nostro cuore e nella nostra vita”:
“La Pasqua è l’evento che ha portato la novità radicale per ogni essere umano, per la storia e per il mondo: è il trionfo della vita sulla morte; è festa di risveglio e di rigenerazione. Lasciamo che la nostra esistenza sia conquistata e trasformata dalla Risurrezione!”.
(Da Radio Vaticana)

박해를 당하고 있는 신자들에 대하여 침묵하지 말아라! - 교황 프란치스코 -

Pope Francis: Do not be "silent"about persecuted Christians

2015-04-06 Vatican Radio

(Vatican Radio) Pope Francis on Monday expressed his hope that the international community does not look on, “silent and inactive”, in the face of the "unacceptable crime" of the persecution of Christians around the world.

The Holy Father was speaking to the Shalom Community at the end of his Easter Monday Regina Coeli Address. The Community had sponsored a relay which ended in St. Peter’s Square to show solidarity with and raise awareness of persecuted Christians.

“Your itinerary on the streets is over, but what must continue on the part of all is the spiritual journey of prayer, intense prayer; the concrete participation and  tangible help in the defense and protection of our brothers and sisters, who are persecuted, exiled, killed, beheaded,  for the only reason of being a Christian,” said Pope Francis.

“They are our martyrs today and they are many; we are able to say that they are more numerous than in the first centuries,” Pope Francis said.

“I sincerely hope that the international community does not look the other way,” he added.

(from Vatican Radio)

입력 : 2015.04.07 오후 5:32:15
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